La Torta Pasqualina fa parte della tradizione, non manca mai nel menù di Pasqua e Pasquetta.
Vediamo come si prepara? 👩🍳
Per prima cosa si prepara la pasta sfoglia.
In una ciotola mettete farina (400 gr), acqua (230 ml), sale e olio extra vergine d’oliva.
Amalgamate e impastate a mano. L’impasto deve risultare liscio ed elastico.
Dividendolo in 4 o 5 parti, avrete poi più strati di pasta sfoglia da sovrapporre. Avvolgetele nella pellicola e lasciate riposare a temperatura ambiente per 1 ora.
Per il ripieno. 🥬🫒🥚
In acqua bollente e salata immergete gli spinaci, aggiungendo un filo d’olio extra vergine d’oliva.
Scolate con un colino, tamponate delicatamente e tritate in pezzi non troppo fini.
Unite 1 uovo, 500 gr di ricotta, 30 gr di parmigiano grattugiato, infine aggiungete noce moscata, sale e pepe. Mescolate il tutto per ottenere un composto omogeneo.
Stendete due delle parti di impasto, per ottenere più sfoglie sottili.
Foderate uno stampo da 24 cm di diametro ben cosparso di olio evo, spennellando ogni sfoglia con altro olio. All’interno versate il composto.
Livellate e formate delle conche distanziate per rompervi le uova (scegliete quante sono le uova che volete nella vostra torta salata).
Cospargete con il restante formaggio.
Usate le altri parti di pasta per coprire la torta con nuovi strati di sfoglia, sempre ungendoli con olio evo, poi ripiegate verso l’interno i lembi di pasta che fuoriescono dallo stampo.
Spennellate ancora con abbondante olio e cuocete in forno pre-riscaldato, a 180° per circa un’ora.
La ricetta è semplice e, come si vede, la buona ruscita dipende anche dall’olio, che va cioè utilizzato soprattutto tra i vari strati di pasta sfoglia.
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Claudia Zucca
Web Content Creator
Sono Matteo Marconi, provengo da una famiglia di agricoltori.
Sono cresciuto fin da piccolo in un contesto di azienda agricola e mi sono avvicinato man mano a questo mondo fatto di cura e rispetto per la natura, cominciando già dall’adolescenza a seguire le orme di mio padre, svolgendo alcuni piccoli lavori in campagna.
La mia giornata? Sveglia all’alba per sfalciare l’erba negli oliveti e controllo attento delle mie piante che tratto con Spintor Fly, un insetticida biologico.
C’è poi la fase più faticosa ma anche la più attesa dell’anno: la raccolta delle olive in autunno e la loro lavorazione, per ottenere l’olio extra vergine d’oliva di qualità superiore che imbottiglio.
In base al periodo dell’anno, mi occupo anche del fieno per i miei animali.
Sono giovane, ma molto coinvolto nelle attività dell’azienda di famiglia e il nome dell’olio che produco con passione e orgoglio ne e’ una chiara dimostrazione: Azienda Agricola Marconi Matteo, il tutto rappresentato nel logo dalla sola lettera M, l’iniziale del mio nome e del mio cognome, non per manie di protagonismo, ma perché ci metto davvero tutto Me stesso.