La pinsa è una gustosa focaccia schiacciata e dalla forma ovale, allungata.
Il suo nome deriva dal latino, dal verbo pinsère (schiacciare, allungare), richiamando il gesto di schiacciare l’impasto e allungarlo prima di infornare.
L’origine della pinsa viene tradizionalmente collocata nell’antica Roma, ma in realtà non ci sono prove a sostegno di questa ipotesi.
In ogni caso, qualunque sia stata la sua terra d’origine, ad oggi è largamente diffusa in tante regioni, data la sua bontà.
La base si prepara con farina di riso, frumento e soia, lievito madre.
Nell’impasto, che va lasciato lievitare a lungo, è utilizzata molta acqua: su 1 kg di farina, infatti, bisogna aggiungere 750 ml di acqua.
Tutto ciò rende la pinsa molto digeribile.
Il bello – e il buono – della pinsa non finisce certo qui: non ci sono limiti per gli ingredienti del condimento su cui, chiaramente, non deve mai mancare l’olio extra vergine di oliva.
Qualche spunto?
Pinsa vegetariana….
- Mozzarella di bufala, pomodorini e basilico
- gorgonzola, noci e miele
- zucca e pecorino
- pesto e zucchine grigliate
… e altre idee
- stracciatella, mortadella e granella di pistacchi
- prosciutto cotto e gorgonzola
- acciughe e datterini gialli
- speck e brie
- patate, rosmarino e prosciutto crudo
- tonno al naturale e cipolle
- salsiccia e funghi
Un filo d’olio EVO Agrimarconi … e la pinsa è servita!
Claudia Zucca
Web Content Creator
Sono Matteo Marconi, provengo da una famiglia di agricoltori.
Sono cresciuto fin da piccolo in un contesto di azienda agricola e mi sono avvicinato man mano a questo mondo fatto di cura e rispetto per la natura, cominciando già dall’adolescenza a seguire le orme di mio padre, svolgendo alcuni piccoli lavori in campagna.
La mia giornata? Sveglia all’alba per sfalciare l’erba negli oliveti e controllo attento delle mie piante che tratto con Spintor Fly, un insetticida biologico.
C’è poi la fase più faticosa ma anche la più attesa dell’anno: la raccolta delle olive in autunno e la loro lavorazione, per ottenere l’olio extra vergine d’oliva di qualità superiore che imbottiglio.
In base al periodo dell’anno, mi occupo anche del fieno per i miei animali.
Sono giovane, ma molto coinvolto nelle attività dell’azienda di famiglia e il nome dell’olio che produco con passione e orgoglio ne e’ una chiara dimostrazione: Azienda Agricola Marconi Matteo, il tutto rappresentato nel logo dalla sola lettera M, l’iniziale del mio nome e del mio cognome, non per manie di protagonismo, ma perché ci metto davvero tutto Me stesso.